Sacchetti di plastica (novità dal 2018)

Dal 1 di gennaio 2018 viene previsto il divieto di distribuire gratuitamente le borse di plastica, e il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino.

Di quali borse si tratta?

A tale riguardo le indicazioni appaiono contraddittorie:

  • Secondo la circolare interpretativa del Ministero dell’Ambiente del 3 agosto tutte le borse di plastica ammesse al commercio devono essere addebitate e indicate a parte nello scontrino;
  • Secondo le norme (L. 3-08-2017 n. 123) le novità riguarderebbero solamente i sacchetti sottilissimi (con spesso resotto i 15 micron), i quali devono essere a pagamento e biodegredabili. Quindi la norma sugli ultraleggeri si applica esclusivamente alle borse ( non i foglietti trasparenti che il salumiere deposita sulle fette di prosciutto nè le vaschette rigide), di plastica (non la carta oleata), a parete sottile inferiore a 15 micron (non la plastica grossa della mozzarella nè la plastica forata del pane), usata a fine di igiene (non i sacchetti per trasportare il prodotto) sui soli alimenti (non farmaci o altri beni), sfusi (non i prodotti confezionati). Tutti gli altri sacchetti possono essere di plastica non biodegradabile e possono essere ceduti gratuitamente.
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