Cedolare secca più conveniente (per i contratti a canone concordato)

La tassazione degli affitti derivanti da contratti di locazione può avvenire, a seguito di specifica opzione espressa dal locatore, mediante l’applicazione della c.d. “cedolare secca”. Il calcolo è abbastanza semplice, essendo l’imposta pari al 21% dei canoni previsti in contratto (oppure della rendita rivalutata se superiore ai canoni). La tassazione alternativa, ossia quella che si applica in assenza di opzione per il regime della cedolare, avviene su una base imponibile ridotta del 5% (dal 2013, precedentemente la riduzione era del 15%), che confluisce nel reddito complessivo, e sul quale viene applicata la tassazione ordinaria.

Per il periodo che va dal 2015 al 2018 la cedolare secca, che si applica ad una particolare categoria di contratti, quelli a canone concordato, l’aliquota passa dal 15% al 10%, diventanti così ancora più conveniente.

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